Come gestire figli e separazione: 2 cose fondamentali

Quando si diventa genitori tutto ci si augura tranne di separarsi. Ognuno di noi, in modo innato e assolutamente naturale, inizia già a riversare su quella minuscola creatura il peso dei propri vissuti, delle proprie esperienze passate. Nella gestione della separazione il peso sui figli rischia di essere ancora più schiacciante.

Separazione e figli: il peso della famiglia di origine

La tipologia della nostra famiglia di origine condiziona in modo ancestrale la nostra genitorialità e le nostre aspettative o delusioni sull’altro genitore. Non parlo solo di chi ha sofferto la separazione della propria famiglia e –giustamente– non vorrebbe far vivere ai propri figli la stessa esperienza (ecco dove si innescano i sensi di colpa). Parlo anche di chi ha avuto una famiglia solida e compatta che -nonostante tutto- è comunque rimasta unita, diventando un mito, un ideale da raggiungere (e via alle frustrazioni e all’insicurezza).

Si tende a dimenticare sempre l’aspetto fondamentale: i figli non provano ciò che provano i genitori, ma soprattutto non hanno il metro di paragone di mamma e papà perchè la sola famiglia che sperimenteranno sarà la loro e gli risulterà tutto normalissimo se adeguatamente presentato.

Se ti interessa l’argomento ti posto un articolo che elenca: 10 libri di narrativa che coinvolgono con le famiglie più disfunzionali della letteratura (pensa com’è antico il tema!)

Chi lo dice che i figli dei separati soffrono di più?

I bambini possono soffrire moltissimo anche all’interno dei nuclei familiari “completi” se sono disfunzionali. In fondo due genitori che stanno insieme non sono garanzia di serenità!

Se ci si pensa questo è il compito più arduo della genitorialità renderli sicuri del nostro amore, crescere bambini sereni e capaci di affrontare la vita che li aspetta. Se proprio dovesse esistere un’equazione sulla serenità dei nostri figli non sarebbe certa quella famiglia=serenità, piuttosto sarebbe amore=serenità. Scontato vero? Quando ci si separa però a volte fa anche bene ricordarsi delle cose scontate perchè si tende a dimenticare. Per donare amore, essere presenti, attenti nei confronti dei figli non c’è bisogno dell’altro genitore. Dolori, traumi e problemi esistono anche quando mamma e papà vivono sotto lo stesso tetto, anzi le disfunzioni del matrimonio si ripercuotono sui bambini in misura amplificata!

Gestione pratica delle separazioni quando ci sono i figli

L’idillio quando ci si separa sarebbe che vi fosse un pensiero comune sulla gestione dei bambini, un pensiero comune che possa guidare comportamenti e parole nel modo meno dannoso possibile. Sono più pericolose le azioni successive all’uscita di casa di un genitore che la separazione in sè. L’aspetto principale quando si affrontano temi così emotivamente densi è la comunicazione. Il modo con cui si parla della separazione, i termini che si scelgono di usare, il linguaggio del corpo devono essere estremamente chiari e coerenti tra loro. Questo passaggio fa davvero una differenza notevole nelle modalità di percezione ed elaborazione dei figli. Ovviamente ogni bambino a seconda dell’età ha un suo registro comunicativo ma le modalità in cui decidiamo di comunicare quanto accade sarà dirimente quando inizierà la fase di elaborazione, incentivando il processo stesso.

Comunicazione e coerenza: 2 cose che non devi mai sottovalutare

Oltre alla comunicazione, l’altro aspetto essenziale da non sottovalutare e importante quanto il precedente, se non di più, è la coerenza. Non solo coerenza tra parole e azioni, ciò che si dice deve corrispondere a ciò che viene fatto, ma coerenza temporale. Dimostrare nel tempo che vi è una corrispondenza tra ciò che viene detto e ciò che è stato concretamente fatto. La comunicazione e la coerenza sono assolutamente complementari.

Non parlare mai ai bambini o ragazzi di questioni che li riguardano intimamente in modo istintivo, quando si è troppo emotivamente carichi, sull’onda della rabbia, del dolore, della preoccupazione. Piuttosto usa quel tempo per riflettere su ciò che vuoi dire loro, cosa vuoi trasmettere, valutando anche le eventuali ripercussioni di alcune parole o espressioni che useresti. Scrivilo se ne hai bisogno, pondera parole e conseguenze di ciò che dirai: in fondo già gli stai dando una notizia che lo colpirà, le parole, i messaggi e i gesti dovranno essere rassicuranti e accoglienti per aiutarlo a reagire quando elaborerà l’accaduto.

Separazione e figli: la buona notizia!

Quando ci si separa si ha la possibilità di essere autonomi rispetto alle modalità educative dei figli, cosa che generalmente ha un peso notevole nelle problematiche di coppia. In quei casi dove uno dei due è deficitario in qualche aspetto, l’altro può oggi dimostrarsi in tutta la sua pienezza senza timore di contraddire l’altro o arrivare a litigarci. Questo offre ai bambini più realtà educative che lo aiuteranno a formare in modo più consapevole la propria quando arriverà il momento.

Il processo di comuni-coerenza, come mi piace chiamarlo, non è un processo temporizzato e sostiene tutte le nostre decisioni genitoriali se ben sfruttato. Questo significa che non importa se magari, dopo aver letto queste informazioni, ti sei reso conto di aver sbagliato qualcosa nel tuo modo di comunicare con i tuoi figli e magari sono in piena fase oppositiva/distruttiva. Puoi tranquillamente iniziare a farlo adesso, anche se ciò che vorresti comunicare oggi fosse opposto a quanto detto in precedenza.

Anche quando senti di non avere alcun potere nelle situazioni, non è così! Esiste sempre un’altra scelta e seppur non cambierà la realtà che ti circonda potrà cambiare quella che hai dentro. Montare di rabbia, piangere, disperare può senza’altro essere un utile sfogo, ma non modificherà di un centimetro la situazione, farà male solo a te e a chi ti circonda. Ti ripeto un’ultima volta che per tutte le situazioni esiste un’altra opzione che devi cercare se quella che hai scelto ti reca dolore e rancore.



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